La crisi oltre ad alimentare disagi economici, disuguaglianze sociali, esclusione e marginalità ha portato anche ad un aumento dell’attenzione generale verso le problematiche sociali. La solidarietà‚ scrive Stefano Rodotà in un recente saggio‚ è una virtù dei tempi difficili‚ presupposto degli stati democratici e come tale presente in molte Costituzioni (la solidarietà come dovere civico e come riconoscimento di diritti della persona) e oggi nuovamente al centro del discorso pubblico proprio in rapporto al perdurare della crisi economica globale. L’inadeguatezza dell’offerta organizzativa del welfare state, stretto fra esigenze di economie di scala e avvio di una nuova attenzione verso la personalizzazione dei servizi, impone anche in Italia la ricerca di modelli organizzativi complementari a quelli attuali. Quali architetti, paesaggisti, urbanisti abbiamo tentato una possibile declinazione spaziale di nuovi modelli assistenziali che è stata utile soprattutto per avviare un dialogo con l’esterno, con nuovi territori e nuovi soggetti del welfare futuro.
Evoluzione della domanda e offerta di assistenza / Imbroglini, Cristina. - (2016), pp. 84-93.
Evoluzione della domanda e offerta di assistenza
Cristina Imbroglini
2016
Abstract
La crisi oltre ad alimentare disagi economici, disuguaglianze sociali, esclusione e marginalità ha portato anche ad un aumento dell’attenzione generale verso le problematiche sociali. La solidarietà‚ scrive Stefano Rodotà in un recente saggio‚ è una virtù dei tempi difficili‚ presupposto degli stati democratici e come tale presente in molte Costituzioni (la solidarietà come dovere civico e come riconoscimento di diritti della persona) e oggi nuovamente al centro del discorso pubblico proprio in rapporto al perdurare della crisi economica globale. L’inadeguatezza dell’offerta organizzativa del welfare state, stretto fra esigenze di economie di scala e avvio di una nuova attenzione verso la personalizzazione dei servizi, impone anche in Italia la ricerca di modelli organizzativi complementari a quelli attuali. Quali architetti, paesaggisti, urbanisti abbiamo tentato una possibile declinazione spaziale di nuovi modelli assistenziali che è stata utile soprattutto per avviare un dialogo con l’esterno, con nuovi territori e nuovi soggetti del welfare futuro.File | Dimensione | Formato | |
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